Nel 2050 la popolazione mondiale toccherà i 9 miliardi di persone ed inevitabilmente aumenterà la richiesta di cibo.

Lo stanno dicendo e scrivendo in molti e se siete portati a pensare che lo si stia facendo a sproposito, i fatti come quelli riportati in questo articolo (che riprendiamo dall’originale di agweb.com) ci dicono chiaramente che “l’allarme” esiste. Un fatto che potremmo definire significativo ( a dir poco) ci annuncia quello che sempre più spesso,  potrebbe accadere in futuro.

 

l 20 ottobre scorso un aereo cargo Boeing 747 in partenza dall’aeroporto Tullamarine alle porte di Melbourne e diretto a Chongqing, in Cina, ha aperto l’ascensore idraulico per far salire a bordo 150 “ospiti” molto “speciali”. Si è trattato infatti di un volo con 150 capi di bestiame, il primo nel suo genere.

Animali di Razza Angus e Hereford sono stati stipati sul ponte principale del velivolo, nello spazio ove solitamente si trova la classe economy, in casse con quattro o cinque animali. Lo ha spiegato Cameron Hall, general manager per le esportazioni di Elders Ltd (sito web).  “Il trasporto aereo offre  la possibilità di fornire il bestiame anche alle aree interne” dice Hall, aggiungendo che ” se si inviano solo animali via mare, ci si limita a sviluppare il commercio solo nelle zone costiere”.

Ma sono redditizi questi voli?

I voli sono possibili oltre che redditizi, per la crescente domanda della Cina per le carni bovine fresche e grazie a dei regolamenti che richiedono di importare animali vivi da macellare vicino al loro punto di entrata nel paese. Questo significa che se si vuole vendere bistecche fresche nelle città dell’entroterra cinese che stanno vivendo il boom economico (come Chongqing), è necessario un piano di importazioni come quello messo in atto dagli australiani. Così Cina e Australia,  hanno siglato un accordo di libero scambio che copre tutto, dal bestiame al carbone, e gli agenti di vendita di bestiame e gli esportatori hanno noleggiato aerei, ricercato siti di quarantena e progettato anche navi da trasporto più grandi.

La Cina si mangerà un extra di 2,2 milioni di tonnellate di carne l’anno entro il 2025, secondo Rabobank. La domanda ha spinto in alto i prezzi cinesi quadruplicandoli a  partire dal 2000 fino a circa 10 dollari al chilo nel mese di giugno, un valore tra i più alti al mondo e più del doppio del tasso di riferimento in Australia.

Parte della ragione per la crescita è un cambiamento nella dieta della popolazione cinese. Per secoli la carne di maiale è stata la favorita fra i consumatori. Fino a poco tempo fa, il  manzo, una volta conosciuto come “una carne da milionari”, era molto raro ma con la recente rapida urbanizzazione della Cina e l’ascesa di una classe media, le cose stanno cambiando in fretta. La carne di maiale rappresenta ormai meno del 60 per cento della domanda totale di proteine in Cina, rispetto a più del 90 per cento di tre decenni fa, secondo New Hope Group Co., il più grande produttore del paese di alimenti per animali.

Ciò significa la nascita di un mercato di carne bovina che vale 60.000.000.000 di $ all’anno. L’animale, oltre che per la carne, viene quasi interamente utilizzato. Scot Braithwaite, AD dell’azienda esportatrice Wellard Gruppo, dice che “Le frattaglie e le ossa e tutto ciò che si ricava dall’animale viene  utilizzato in un modo che è anche oltre la nostra immaginazione. Le ossa ad esempio vengono bollite e utilizzate nelle zuppe, oppure si asciugano all’aperto per utilizzarle poi come base per la medicina locale”.

La logistica del viaggio

Gli animali hanno ricevuto cibo e acqua in quantità limitata prima del viaggio per ridurre il “disordine” che avrebbero potuto creare durante la spedizione. Le deiezioni prodotte durante le 13 ore di volo sono state trattenute da tappetini assorbenti, che una volta a destinazione,  sono stati distrutti con le casse. Una volta in Cina, il bestiame è stato caricato sui camion con una gru, e trasportato in una zona di quarantena ad almeno 90 chilometri (55 miglia) del porto/aeroporto di arrivo.

La sofferenza degli animali

Cina e Australia nel mese di Agosto hanno concordato sulle norme sanitarie che disciplinano le spedizioni di bovini vivi, aprendo la strada per il volo inaugurale del 20 ottobre scorso. Anche così, molti gruppi per i diritti degli animali si sono preoccupati per lo stress di cui gli animali potrebbero soffrire durante la trasvolata e i trasferimenti. La Royal Society per la Prevenzione della Crudeltà verso gli Animali in Australia in un comunicato e-mail ha detto: “Il governo australiano è meglio che si concentri sul settore carni refrigerate o congelate piuttosto che mettere a rischio  il benessere degli animali australiani con l’invio di bestiame vivo in Cina.”

In questo fervente, discusso e discutibile contesto, altri esportatori stanno progettando viaggi in mare per i loro bovini.

Nel porto di Fremantle (Australia), la Wellard in Agosto ha siglato un accordo per la fornitura di manzo al gruppo cinese Fulida. La società australiana ha ordinato due navi, in consegna nei prossimi due anni, che consentiranno viaggi verso la Cina (della durata di un mese) per circa 60.000 bovini l’anno. Anche La kuwaitiana Rural Export & Trading (WA) Pty, con sede a Perth, sta pianificando le prime consegne di bestiame verso la Cina, in attesa di ricevere ben tre nuove navi (da  80 milioni di Dollari) a due piani per  il trasporto di 23.000 ovini e 10.000 bovini in un solo carico.

press release elders.au.com

http://www.elders.com.au/about-us/news/detail/australia-opens-live-beef-trade-with-china

foto: http://www.elders.com.au/

fonti e articolo originale:

http://www.agweb.com/mobile/article/the-real-cattle-class-747-full-of-cows-feeds-china-beef-craving-blmg/