l Magazine No-Till Farmer (attivo negli USA sin dal 1972 http://www.no-tillfarmer.com/) ha pubblicato sulla rivista No-Till Farmer Conservation Tillage Guide (volume 44, n°5) i risultati di un sondaggio, condotto tra i lettori (e non solo). Il sondaggio, con l’obiettivo di comparare alcuni aspetti operativi legati all’agricoltura conservativa è stato sottoposto a più di 2500 aziende americane. La rivista riassume in 12 pagine le risposte ad oltre 70 domande e noi in questo breve articolo ci concentreremo su pochi, essenziali ma significativi punti (per motivi di copyright).

 

Premessa:

Il censimento USA del 2012 (link alla pubblicazione) ci fornisce un dato molto preciso sulle pratiche di lavorazione del suolo negli USA: gli acri coltivati sono 278,8 milioni (circa 113 milioni di ettari), di cui 96,5 milioni (39 milioni di ettari) gestiti applicando i principi della non lavorazione (no-till), ) 76,6 milioni (31 milioni di ettari) gestiti con pratiche di agricoltura conservativa, (minimum tillage, strip-tillage e vertical tillage) e infine 105,7 milioni di acri (43 milioni di ettari) con tecniche “convenzionali”. Riassumendo 35% sodo,  28% pratiche conservative e  38% pratiche convenzionali.


Veniamo ai dati del sondaggio

Quali sono le dimensioni medie di un’azienda del Corn Belt ? Quanti dollari spende per le operazioni colturali?

Molti di voi avranno sentito altre volte la definizione “Corn Belt”, (letteralmente cintura del mais) cioè la zona in cui si concentra la produzione di mais USA, una vastissima area che comprende gli stati dell’Illinois, Indiana, Ohio, Iowa, Nebraska e Missouri. Secondo i risultati dello studio, la dimensione media di un’azienda è risultata essere di 1154 acri, quindi circa 467 ettari ( 1 acro = a 4046,85642 m2) con un ammontare di spese operative di 483.524 dollari/anno, pari quindi a circa 1044 dollari ad ettaro.

Come sono suddivise le spese operative (dato 2014) ?

$/ettaro
carburante 49
affitto terreni 211*
seme (+ trattamento seme) 156
insetticida 85
fertilizzanti 194
ammendanti per il suolo 13
macchinari e attrezzature 125
ricambi e manutenzione 59
precision farming 7
applicazioni personalizzate 14
manodopera 49
interessi 30
assicurazione 54
totale 1.044

*Il valore non rispecchia il costo dell’affitto ad ettaro ma il costo totale degli affitti mediato sulla superficie totale dell’azienda. Sono poche le aziende agricole che hanno il 100% dei terreni di proprietà.


Quali sono le tipologie di lavorazione del terreno che vengono applicate?

Tra le aziende che hanno risposto al sondaggio il 94% pratica il sodo, il 15% lo stip-Till, il 20% il Vertical Till, il 30% il Min-Till e solo il 2% l’aratura (dati combinati). Se ci riferiamo invece alle superfici, le pratiche di lavorazione sono così suddivise:

% ettari a mais % ettari a soia
No-Till 67 86
Strip-Till 15 2
Vertical-Till 6 4
Min-till 12 8

L’aratura viene applicata solo per lo 0,1% della superficie.


Mais e Soia: quali sono i livelli di resa raggiunti nel 2014 dai “sondaggiati” in funzione della tipologia di lavorazione del suolo ?

Mais q.li/ha
no-till 116
strip-till 123
min-till 119
vert-till 120
media nazionale Corn Belt biennio 12/14 115,5*
Soia q.li/ha
no-till 37
strip-till 35
min-till 40
vert-till 35
media nazionale Corn Belt biennio 12/14 35,4*

*(fonte http://www.usda.gov/nass/PUBS/TODAYRPT/cropan15.pdf)


Come anticipato sopra,  per ovvi motivi di copyright ci limitiamo a fornirvi questi pochi semplici dati, che ci mostrano tuttavia come i costi di produzione dei colleghi americani non si discostino molto dai nostri e che (non è una scoperta) la loro forza sta nelle dimensioni aziendali.

Con un prezzo del mais (Borsa di Chicago) di circa 13 dollari al quintale il margine lordo ammonta a 1550 dollari all’ettaro. Per la soia, (borsa di Chicago) il prezzo è di circa 34,5 dollari al quintale e quindi il margine lordo ammonta a circa 1250 dollari all’ettaro.

All’inizio dell’articolo abbiamo visto come i costi operativi siano di circa 1044 dollari ad ettaro ma sarebbe improprio sottrarre ai margini lordi di mais e soia questo valore perché rappresenta appunto un valore medio che non considera ad esempio i diversi costi degli approcci colturali di mais e soia,  come ad esempio quello della fertilizzazione (per citarne uno)

Un altro dato “importante” è relativo alle tipologie di lavorazione, dalla cui analisi emerge come l’aratura sia pratica oramai pressoché abbandonata dagli agricoltori americani, i quali anzi adottano pratiche convenzionali solo per il 38 % della superficie coltivata e scelgono la non lavorazione per il 35%.

Se volete leggere l’articolo integrale, dovete abbonarvi alla rivista (link alla preview)

Qualche definizione per meglio interpretare i dati:

  • pratiche convenzionali – pratiche (più o meno intensive) che al momento della semina lasciano sul suolo meno del 15 % dei residui della coltura precedente (inclusa quindi la quasi scomparsa aratura)
  • Min-Till. – ongi lavorazione che al momento della semina garantisce una presenza di residui variabile tra il 15 e il 30 %
  • Strip-Till. – lavorazione a “strisce” larga circa 20 cm e profonda da 10 a 15 cm
  • Vertical Till. – lavorazione (solitamente autunnale) con organi meccanici ravvicinati (solitamente dischi o combinate) che raggiungono una profondità massima di 30 cm portando il minimo disturbo alla superficie (no inversione strati)

potrebbe interessanti anche:

Link a : Una visione statistica sui modi di lavorare il terreno in Europa (EUROSTAT)