La FAO, sul portale AQUASTAT (un sistema mondiale di informazione sull’acqua) ha pubblicato un interessante articolo sul tema dell’irrigazione, proponendo due infografiche di sintesi (consultabili più avanti).

Di seguito riprendiamo e traduciamo alcuni punti estratti dalla pubblicazione FAO, i più interessanti.

  • Senza l’elevata produttività consentita dall’irrigazione, almeno altri 500 milioni di ettari sarebbero necessari per raggiungere l’attuale produzione agricola mondiale.
  • In tutto il mondo, nel 2012 oltre 324 milioni di ettari avevano potenzialità per essere irrigati, ma solo l’ 85% (275 milioni di ettari) sono stati in realtà irrigati. Su scala mondiale, l’utilizzo medio ad ettaro di acqua per l’irrigazione è pari a 7.700 m3 (fortissimo il contributo della coltivazione del riso).
  • Il 78% della superficie raccolta del mondo a colture irrigue è nel continente asiatico.
  • L’agricoltura irrigua rappresenta il 20 % della superficie totale coltivata, ma contribuisce per il 40 % del cibo totale prodotto nel mondo.
  • Il continente asiatico, con quasi 230 milioni di ettari attrezzati per l’irrigazione, rappresenta poco più del 70% della superficie irrigua di tutto il mondo. Quasi il 60 % di questi 220 milioni di ettari (42 % del totale mondiale), si trova in due paesi, Cina ed India, dove si trova anche quasi il 40 per cento della popolazione mondiale.
  • L’irrigazione in associazione con varietà ad alto rendimento, con l’impiego di fertilizzanti e pesticidi e l’uso di macchine agricole, ha giocato un ruolo significativo nella rivoluzione verde in Asia. Attualmente, il 41% della terra coltivata è irrigata contro il 26% del 1970. Il contributo alla riduzione della denutrizione è stato notevole, dal 24% nel 1990-92 al 14% nel 2010-12.
    • La Cina è il paese con la più grande area attrezzata per l’irrigazione, 69.400.000 ettari, (superando India, al primo posto per oltre 50 anni) immediatamente seguita da India con 66,7 milioni di ettari. Al di fuori del continente asiatico, i paesi con le maggiori superfici di irrigazione sono: gli Stati Uniti d’America con 26,4 milioni di ettari, l’Italia con 3.950.000 ettari, l’Egitto con 3.650.000 ettari e l’Australia con 2.550.000 ettari.
    • In Europa la parte di area attrezzata per l’irrigazione ed effettivamente irrigata è pari al 65%, un dato basso rispetto al resto del mondo. Ciò è dovuto in gran parte ad un clima moderato, che consente all’agricoltura di beneficiare della disponibilità di precipitazioni.
  • Nel 2011, oltre 346 milioni di ettari di colture irrigue sono state raccolte dai 261 milioni di ettari effettivamente irrigati. Infatti, grazie all’irrigazione e con clima favorevole, è possibile più di un ciclo di coltivazione ogni anno sulla stessa area.
  • Oltre il 60 % della superficie irrigata in tutto il mondo è dedicata ai cereali; l’Asia ospita l’87 % delle aree irrigate coltivate a cereali.
  • In relazione ai cereali irrigati, il riso è la coltura predominante e copre il 47 % della superficie irrigata (coltivata a cereali). Il riso è anche la principale coltura irrigua in tutto il mondo, coprendo il 29 % della superficie totale delle colture irrigue.
  • L’irrigazione localizzata è cresciuta rapidamente dopo l’invenzione (nel 1970) delle manichette (a buon mercato): si è passati da quasi 0,5 milioni di ettari nel 1981 a quasi 9 milioni di ettari nel 2010 a livello mondiale.
  • L’irrigazione a pioggia è stata praticata su più di 35 milioni di ettari nel 2010.
  • La maggior parte dell’irrigazione nella regione del Nord America utilizza le acque sotterranee (59 per cento della sua superficie irrigata).
  • In tutto il mondo quasi 155 milioni di ettari sono in regime di agricoltura conservativa. Pur non utilizzando tecnologie di irrigazione, come tale, questa tecnica aumenta l’efficienza dell’uso dell’acqua, grazie alla perturbazione minima del suolo (non lavorazione), alla copertura del suolo (cover crops) e ad una adeguata associazione delle colture (rotazione).

…alcuni “danni” fatti da errate politiche di utilizzo delle acque

  • Il prosciugamento del lago d’Aral in Asia centrale è uno degli esempi più drammatici della tragedia ambientale causati dalla cattiva gestione dell’irrigazione: il livello del mare è sceso di 17 metri e la linea di costa si è spostata di 70 km dal 1960. Ciò è dovuto alle grandi derivazioni di acqua per l’irrigazione di cotone e per la produzione di elettricità.
  • Nello stato di Tamil Nadu in India, l’eccessivo pompaggio a causa di una sovvenzione sull’elettricità (riducendo così i costi di pompaggio) ha abbassato il livello dell’acqua nei pozzi in talune zone, da 25 a 30 metri in un decennio.

Il report e l’articolo originale sono consultabili al seguente link:

http://www.fao.org/nr/water/aquastat/didyouknow/index3.stm

ecco il tweet con il quale FAO ha pubblicato la notizia

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